“Ho scoperto che sono le piccole cose, le azioni quotidiane della gente comune, che tengono a bada l’oscurità”

Nonostante stesse affermando una grande verità, Gandalf non si riferiva purtroppo al caffè. Eppure anche questa magica bevanda rientra a tutti gli effetti tra quelle “piccole cose”, quelle “azioni quotidiane” che ci possono portare un grande buonumore e tenere a bada l’oscurità.

Che sia un momento solo per sé stessi in cui meditare, un modo per ricaricare corpo e mente o un pretesto per vivere una situazione sociale in compagnia, il caffè è per gli italiani una vera svolta nella giornata, come afferma l’indagine “Gli italiani e il caffè” (AstraRicerche) condotta su 1000 individui tra i 18 e i 65 anni.

Lo dice la scienza

Non è solo una questione di abitudini o stile. Anche la scienza conferma la correlazione tra caffè e buonumore.

Stando ad un’analisi pubblicata su Frontiers in Nutrizion, che analizza 29 studi e oltre 422.000 partecipanti, si conferma l’associazione tra assunzione di caffè e umore. Il rischio di registrare sintomi depressivi sembra calare anche del 4% negli individui che arrivano a consumare circa 4 tazzine al giorno.

Oltre a questo, molti dietisti europei confermano come un equilibrato consumo della bevanda calda possa avere conseguenze positive sulla salute fisica e mentale delle persone.

Ricordiamo però che l’assunzione di caffè dev’essere sempre controllata e mai esagerata.

La pausa caffè: un rituale

Spessissimo “caffè” è anche sinonimo di “pausa” e, ovviamente, non c’è pausa caffè…senza il caffè.

Radici profonde nella storia

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Negli uffici italiani soprattutto, questo momento è diventato un vero e proprio rituale sacro. Già all’inizio del secolo scorso, nelle aziende, la pausa (spesso associata al caffè) era diventato un vero e proprio diritto dei lavoratori. Simbolo di quanto gli italiani prendano la questione sul serio.

È attorno al 1968 e alle vibranti proteste studentesche e lavorative italiane che il concetto di pausa caffè subisce ulteriori importanti trasformazioni. Le veementi rivolte dei dipendenti chiedevano a gran voce maggiori diritti e benefit e questo portò anche a un’evoluzione del settore della distribuzione automatica.

Nonostante le frequenti chiusure delle fabbriche, per questo settore ciò che cambiò fu il concetto di pausa: cominciarono a vederla non più come un momento “rubato” ai tempi lavorativi, ma una vera e propria opportunità attiva di socialità.

La pausa caffè oggi

Col passare degli anni e delle evoluzioni si è arrivati ad oggi, quando il momento della pausa caffè è un’abitudine consolidata in tutte le realtà lavorative.

Spazi appositi allestiti in determinate zone sono diventati luoghi di aggregazione in cui i colleghi possono parlare tra loro più liberamente, scambiando opinioni e aneddoti, come se entrassero in una vera e propria dimensione alternativa distaccata dalla realtà aziendale.

Conclusioni

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Noi italiani siamo un popolo con caratteristiche ben precise che si trasformano purtroppo spesso in stereotipi. Se molti di questi ci fanno arrabbiare, di altri andiamo fieri, come appunto l’amore per il caffè e la pausa caffè.

Un’abitudine sana e molto importante per il proprio lavoro e la salute fisica e mentale.

Noi di CAD Caffè siamo fieri di alimentare questa importante attività, impegnandoci sempre a fornirvi i migliori strumenti per realizzare la pausa perfetta.